Home > Politics/Politica > L’Italia è una nazione a civilità limitata

L’Italia è una nazione a civilità limitata


Sul Fatto Quotidiano di oggi, 7 settembre, Marco Travaglio ha pubblicato un articolo dal titolo “Giornalisti-estintori” in cui il giornalista fa un confronto tra gli episodi di contestazione nei confronti di Tony Blair occorsi a Dublino la scorsa settimana e le contestazioni a Schifani avvenute a Torino domenica.

Sullo stesso argomento avevo scritto ieri alcune note

Spero che nessuno mi voglia accusare di “spionaggio industriale” o di hackeraggio nel PC di Travaglio

Spero invece che da questa coincidenza di pensiero si capisca come, guardando ciò che accade in giro, qualunque persona di media intelligenza si renda immediatamente conto di come in Italia le cose funzionino in maniera del tutto diversa rispetto a come invece dovrebbero funzionare in un paese civile

Dal che discende, ovvimante, che l’Italia del 2010 è un paese a civlità limitata

Categorie:Politics/Politica
  1. settembre 7, 2010 alle 1:27 PM

    Ho letto gli articoli e concordo sul diritto a manifestare contro quella che si ritiene MALA O CATTIVA AMMINISTRAZIONE, nel pieno rispetto della incolumità delle persone. Ciò che non condivido di Travaglio è che se la contestazione viene fuori spontaneamente dai cittadini è un segno di MATURITA’, CIVILTA’ E CONSAPEVOLEZZA ALLA PARTECIPAZIONE DELLA VITA SOCIALE e POLITICA del paese. Ma se la contestazione, per quanto giusta e negli stessi diritti di chi può esprimere, come Dell’Utri, la propria opinione (se dell’Utri è un MAFIOSO ed è a piede libero dovremmo contestare la Politica e la MAGISTRATURA che tengono libero un delinquente) non è per una iniziativa di cittadini ed è contestazione organizzata di uno o più partiti d’opposizione, permettetemi di dubitare della legittimità etica e di un plus valore che si voglia assegnare a tale contestazione.
    Detto questo c’è un altro aspetto da considerare e che riguarda la capacità partecipativa dei citadini dei due Paesi: Inghilterra e Italia. Noi veniamo da una cultura Dittatoriale e poi parlamentare democraticamente dittatoriale. Quella Inglese è ciltura liberale. A sinistra non riuscite, per interesse privatistico, a contestare la vera Mafia che è la Chiesa… e parlo di Parlamento!

    Gabriele Longo – Foggia

  2. settembre 7, 2010 alle 3:50 PM

    Carissimo Gabriele,

    c’è una cosa che mi sfugge del tuo ragionamento.
    Tu dici “se la contestazione…… non è per una iniziativa di cittadini ed è contestazione organizzata di uno o più partiti d’opposizione, permettetemi di dubitare della legittimità etica e di un plus valore che si voglia assegnare a tale contestazione”
    Non so se hai avuto modo di vedere i filmati degli episodi di Como e di Torino
    A me è infatti sembrato che, in entrambi i casi, la contestazione non fosse “organizzata da uno o più partiti di opposizione”
    Mi è invece sembrato che , in entrambi i casi, gruppi di cittadini informato e [per questo] indiganti si siano presentati in piazza ad esprimere la propria posizione, civilmente per quanto rumorosamente.

    A proposito della differenza di cultura tra Italia e Isole Britanniche, vale la pena sottolineare che a Dublino i manifestanti non si sono limitati a inalberare cartelli e urlare slogan, ma hanno anche dato vita a lancio di oggetti

    A Como, invece, si è assistito a un esempio da manuale di contestazione democratica e non violenta. Se dai un’occhiata a questo video – http://www.youtube.com/watch?v=kN8PouCZ9J0 – potrai vecere come Dell’Utri sia stato costretto a abbandonare il palco, dirigersi alla sua auto e lasciare la piazza, spinto solo es esclusivamnete dal dissenso dei cittadini, espresso con fischi, cori e slogna, senza che nessuno spinga, tocchi o anche solo sfiori non solo Dell’Utri, ma nenanche uno solo dei membri della [numerosa] scorta e delle forze dell’ordine.

    Infine concludi con “A sinistra non riuscite, per interesse privatistico, a contestare la vera Mafia che è la Chiesa… e parlo di Parlamento!”
    Se pensi che questo sia il problema più pressante nel nostro Paese, ti invito a leggere e, se ritieni, a commentare i miei post precedenti, focalizzati su uno dei [numerosi] casi di cironaca recente

    In questa sede, infatti, mi piacerebbe comcentrare il discorso sull’osservazione e commento dei fatti che vedono protagonisti gli scontri sempre più frequenti tra uomini politici criticabili [e criticati] e cittadinanza critica [e criticante]

  1. No trackbacks yet.

Scrivi una risposta a serkillalot Cancella risposta